C’è sempre tempo per il caffè

Mi piace spesso fare sondaggi su Instagram e l’ultima domanda che ho posto è: “Il caffè all’ americana è più leggero dell’espresso?” Ha vinto il no con il 55%, quindi la maggioranza non si è fatta trarre in inganno dal sapore e l’aroma meno intensi del caffè all’americana.

Partiamo dal presupposto che è difficile definire il quantitativo medio di caffeina, in quanto varia a seconda del tipo di miscela, dalla quantità di polvere e dall’acqua utilizzata, ma è anche influenzato dalla temperatura raggiunta durante la preparazione.

Il caffè all’americana viene detto “caffè filtrato” perché si prepara facendo passare acqua bollente sul caffè tostato e macinato grossolanamente posizionato su un filtro di carta. Il tempo di contatto tra acqua e miscela è lungo (circa 6 minuti), questo sommato all’elevata quantità di acqua, fa si che venga estratta molta caffeina, mediamente una mug, classica tazza per servire questa tipologia di caffè, contiene 115-120 milligrammi di caffeina.

L’espresso che consumiamo al bar viene preparato filtrando sotto pressione 6-7 grammi di caffè, il contatto fra acqua e polvere è relativamente breve (circa 30 secondi), così  una tazzina contiene mediamente 40-60 milligrammi di caffeina.

Ma quanta caffeina possiamo assumere quotidianamente? Le raccomandazioni per gli adulti sani è quella di non superare i 300 milligrammi giornalieri.

Una piccola curiosità: la caffeina non induce “assuefazione”, ossia non spinge chi la consuma e ne trae beneficio ad aumentare le dosi.

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